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Chirurgia maxillo-facciale e ortodonzia

Le malocclusioni sono alterazioni estetiche e funzionali della posizione o della struttura delle ossa della bocca (mascella e mandibola) e dei denti.

Se la malocclusione è di origine dentale, dopo una diagnosi accurata e un’attenta pianificazione del trattamento, è possibile intervenire per correggerla grazie all’ausilio di apparecchiature ortodontiche. Per malocclusione di origine dentale, infatti, si intende la condizione clinica in cui persiste un’alterata chiusura delle arcate dentali, caratterizzata dal disallineamento dentale e dalla mancata corrispondenza tra le due arcate, che dipende dalla posizione, dalla forma e dalla dimensione dei denti.

Quando l’origine della malocclusione è anche scheletrica è possibile intervenire in età adulta grazie all’azione sinergica di due figure professionali: l’ortodontista e il chirurgo maxillo-facciale. La chirurgia maxillo-facciale, e in particolare la chirurgia ortognatica, ha lo scopo di ristabilire i corretti rapporti scheletrici del massiccio facciale; il trattamento ortodontico-chirurgico rappresenta, dunque, la terapia ideale quando un paziente adulto, per motivi estetici e/o funzionali, decide di correggere una malocclusione dento-scheletrica severa.

Nei casi più complessi la programmazione di questo tipo di terapia prevede il coinvolgimento di più figure professionali e, oltre all’ortodontista e al chirurgo maxillo-facciale, può essere necessario l’intervento di un protesista e di un parodontologo: ecco perché trattamenti di questo genere vengono definiti ‘multidisciplinari.

Quando ricorrere alla chirurgia maxillo-facciale?

Le situazioni cliniche che possono richiedere un intervento combinato ortodontico-chirurgico sono:

  1. asimmetrie;
  2. seconde classi scheletriche (da protrusione del mascellare, da ipomandibolia o situazioni miste in cui siano presenti entrambi i problemi);
  3. terze classi scheletriche (da ipoplasia mascellare, da ipermandibolia o situazioni miste);
  4. morso aperto grave;
  5. morso coperto grave;
  6. sorriso gengivale.

Per ogni paziente e quindi per ogni quadro clinico deve essere effettuata una diagnosi personalizzata una volta raccolta la seguente documentazione:

  1. radiografie specifiche;
  2. foto del viso e della bocca;
  3. scansioni ottiche dei denti e dell’occlusione.

A questa documentazione può essere aggiunta l’esecuzione di video che consentano di studiare la mimica facciale e i movimenti masticatori. Grazie alle nuove tecnologie digitali, infatti, è possibile eseguire una progettazione virtuale di tutti i movimenti necessari alla correzione della malocclusione, sia in ambito ortodontico sia in ambito chirurgico.

Esistono software di ultima generazione che permettono di sovrapporre le immagini ottenute dalle scansioni ottiche delle arcate dentarie con le radiografie 3D dei denti del paziente, in modo da eseguire virtualmente lo spostamento dei denti nel rispetto del contesto osseo; inoltre, possono essere programmati anche gli spostamenti chirurgici delle basi ossee.

Chirurgia maxillo-facciale: quali sono gli step?

Dopo la definizione del piano terapeutico, che deve essere condiviso con il paziente sia dall’ortodontista sia dal chirurgo maxillo-facciale, si può procedere con l’intervento maxillo facciale.

Le fasi sono quattro:

  1. preparazione ortodontica pre-chirurgica
  2. chirurgia ortognatica
  3. rifinitura ortodontica post-chirurgica
  4. contenzione

Preparazione ortodontica pre-chirurgica

La preparazione ortodontica pre-chirurgica comporta l’applicazione di apparecchiature ortodontiche allo scopo eseguire gli spostamenti dentari necessari alla fase chirurgica. Alle volte in questa fase si può notare un peggioramento estetico, propedeutico però all’esecuzione e alla finalizzazione della fase chirurgica successiva.

Dal momento che nel paziente chirurgico l’occlusione non può essere valutata se non alla fine del trattamento stesso, la corretta posizione dei denti viene verificata tramite la registrazione di scansioni ottiche intraorali o la presa delle impronte delle arcate dentali, che vengono poi confrontate con il ortodontico: questa procedura viene chiamata “prova di congruità”.

Chirurgia ortognatica

Nella fase di chirurgia ortognatica il chirurgo sposta e riposiziona nel modo corretto una o entrambe le ossa mascellari (mandibola e mascellare superiore) allo scopo di ottenere una buona occlusione dentaria e un’estetica facciale equilibrata.

L’intervento chirurgico viene eseguito in sala operatoria e in anestesia generale e prevede delle incisioni all’interno della bocca che non si vedono all’esterno: in questo modo i punti di sutura saranno interni, evitando cicatrici sul viso. Le strutture ossee mobilizzate e spostate vengono fissate nella nuova posizione per mezzo di viti o placche in titanio.

Dopo l’intervento, le due arcate dentali vengono stabilizzate tra di loro attraverso l’uso di elastici intermascellari che si appoggiano all’apparecchiatura ortodontica per garantirne stabilità e per consentire l’adattamento dei muscoli alla nuova posizione delle ossa mascellari e dei denti.

Rifinitura ortodontica

La fase di rifinitura ortodontica post-chirurgica mira a perfezionare i contatti tra le arcate dentarie per finalizzare il trattamento. In alcuni casi parodontologo e protesista possono intervenire qualora risultassero necessarie la cura del supporto dentale e/o correzioni di forma e dimensione dei denti.

Contenzione

Ultima fase di fondamentale importanza è quella della contenzione, cioè il mantenimento del risultato: questo viene affidato al paziente con la consegna di apparecchiature rimovibili notturne, posizionate sull’arcata superiore e fisse sull’arcata inferiore.

Chirurgia ortognatica rischi e complicanze

Un intervento di chirurgia ortognatica, come tutti gli interventi chirurgici, non è esente da rischi e complicanze, che si verificano però in piccola percentuale (3-4% dei casi).

Il rischio più comune riguarda la diminuzione della sensibilità agli stimoli tattili e termici, che può interessare aree cutanee del viso, le gengive, i denti, la lingua o le labbra. Questa situazione, nella maggior parte dei casi, è transitoria e si risolve nei primi 6 mesi; esiste però la possibilità che in alcuni casi sia irreversibile, ma si tratta di una percentuale molto bassa. 

Altre complicanze rare possono essere:

  • infiammazioni ossee e mucose dovute a placche e viti utilizzate come mezzi di sintesi; questo può avvenire anche a distanza di tempo e in questi casi i mezzi devono essere rimossi chirurgicamente il prima possibile;
  • può essere compromessa la vitalità di uno o più denti; questo comporterà la devitalizzazione degli elementi coinvolti;
  • in rari casi vi può essere un peggioramento della funzione delle articolazioni temporo-mandibolari con limitazione dei movimenti mandibolari;
  • recidive cioè la tendenza al ripresentarsi della situazione originaria che ad ogni modo è in genere contenuta e limitata.

Quali sono i benefici?

Il trattamento orto-chirurgico rappresenta spesso la soluzione ideale per la correzione di malocclusioni complesse. La diagnosi, pianificazione e condivisione del piano terapeutico tra i professionisti e il paziente risultano fondamentali e necessarie per l’esito del trattamento stesso. La chiarezza e la trasparenza di tutte le fasi del trattamento e della collaborazione richiesta al paziente devono essere sempre scritte su un consenso informato, che deve essere compreso e accettato dal paziente.

Il rapporto di fiducia che si crea tra il paziente e i professionisti è fondamentale per la buona riuscita del trattamento; inoltre, l’approccio interdisciplinare promuove l’interazione sinergica tra le diverse discipline coinvolte nel piano di trattamento, consentendo ai professionisti di collaborare attivamente mettendo in comune modalità e metodologie. L’obiettivo primario è quello di individuare le migliori soluzioni possibili per risolvere le problematiche condivise, sfruttando il contributo complementare di ciascun professionista coinvolto.

L’ortodonzia e la chirurgia ortognatica, dunque, offrono numerosi benefici:

  • il ripristino della funzione masticatoria corretta;
  • il miglioramento della salute orale;
  • un evidente miglioramento dell’estetica del viso e del sorriso.

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