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Parodontite: cos’è? Come si cura? Quali sono le correlazioni con l’ortodonzia?

La parodontite è una malattia infiammatoria e infettiva dovuta alla presenza di batteri patogeni che producendo tossine, distruggono l’osso e i tessuti di sostegno del dente (= parodonto). L’infiammazione inizialmente superficiale, chiamata gengivite, se perdura nel tempo, può causare gravi danni e portare alla perdita dei denti.

Quali sono i sintomi della parodontite?

La parodontite, conosciuta anche come piorrea, è una malattia silente: non fa male e non ci si accorge di averla.  Ci sono però dei segni che, se individuati per tempo, possono mettere in allarme e suggerire di effettuare una visita dal dentista specialista. Eccone alcuni in ordine di gravità:

  • sanguinamento spontaneo o provocato dallo spazzolamento;
  • alitosi, cattivo odore dalla bocca;
  • mobilità dentale.

In qualche caso, altri segnali potrebbero essere dolore e presenza di pus tra il dente e la gengiva, gengive arrossate, gengive che si ritirano e aumento degli spazi fra i denti

Come si cura la parodontite?

L’esito delle cure, quindi la prognosi del trattamento parodontale, migliora quanto più precocemente viene formulata la diagnosi di malattia parodontale. La parodontite è molto diffusa: colpisce il 47% della popolazione e un adulto sue due è considerato suscettibile a sviluppare questa malattia. Inoltre, i soggetti più colpiti sono coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni.

È importante che un dentista specialista formuli una diagnosi a seguito di una visita specialistica che comprende un’ispezione accurata della bocca e radiografie endorali dettagliate di tutti i denti.

Spesso il primo approccio terapeutico è di tipo non chirurgico. Vengono effettuate sedute di igiene in profondità, talvolta in anestesia, con vari tipi di attrezzature per poi rivalutare, a distanza di tempo, la risposta del paziente. 

In alcuni casi, se tra il dente e la gengiva sono presenti spazi estesi o profondi chiamati “tasche parodontalisi interviene chirurgicamente. Questo tipo di terapia, in molti casi, può aiutare a salvare i propri denti naturali.

Quali sono le correlazioni con l’ortodonzia?

La terapia ortodontica è un complemento indispensabile della terapia parodontale, soprattutto nei casi in cui si desideri un sorriso piacevole e una bocca con i denti in posizione corretta.

Lo sventagliamento dei denti anteriori, l’aumento degli spazi interdentali, lo slivellamento delle gengive e la disarmonia del sorriso, sono tutte situazioni cliniche che rendono la terapia ortodontica fondamentale per risolvere in maniera adeguata casi compromessi dalla pregressa presenza della malattia parodontale.

È possibile mettere l’apparecchio ortodontico in presenza di parodontite?

È di fondamentale importanza mettere l’apparecchio ortodontico in totale assenza di infiammazione per evitare l’aggravarsi della situazione parodontale. La combinazione di infiammazione e l’applicazione di forze ortodontiche, con il conseguente trauma occlusale, può infatti produrre una più rapida distruzione del tessuto di sostegno residuo del dente.

Un parodonto ridotto, ma sano, è in grado di sopportare il movimento ortodontico senza ulteriore perdita di attacco, anche se, rispetto agli adolescenti, per i pazienti adulti la presenza dell’apparecchio e l’inevitabile conseguente accumulo di placca comportano un maggior rischio per l’aggravamento della salute orale. Essi dovranno dunque essere seguiti con maggiore attenzione e monitorati frequentemente da un ortodontista.

Una volta eseguita la diagnosi e stabiliti gli obiettivi della terapia, il movimento dei denti può essere eseguito con qualunque tipo di apparecchio: dalle apparecchiature ortodontiche vestibolari alle mascherine rimovibili trasparenti. Queste ultime permettono, una volta rimosse dalla bocca, di eseguire le manovre di igiene orale in maniera più semplice e accurata. È consigliato comunque durante il movimento, eseguire sedute di igiene professionale più ravvicinate per evitare l’accumulo della placca. 

L’importanza dell’apparecchio di contenzione

Una volta raggiunta la posizione dei denti desiderata, è fondamentale indossare degli apparecchiature di stabilizzazione dal momento che, dopo la rimozione delle apparecchiature, i denti tenderanno a muoversi nuovamente. I pazienti con ridotto supporto parodontale, avendo minor porzione di radice all’interno dell’osso come esito della malattia parodontale, subiscono questo fenomeno con maggior facilità. Dunque, indossare le contenzioni è indispensabile.

Via libera al movimento ortodontico anche in età adulta o in caso di pregressa malattia parodontale, purché si eseguano i movimenti sotto stretto controllo di ortodontisti specializzati nella cura di questo tipo di problematica orale.

Caterina Ricci
Caterina Ricci
La Dottoressa Caterina Ricci, ortodontista FACExp, esercita la libera professione limitatamente all’ortodonzia sia sul bambino che sull’adulto con particolare attenzione agli aspetti parodontali e ai trattamenti multidisciplinari.

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