La carie dentale rappresenta una delle patologie più diffuse nella popolazione generale e in età pediatrica.
Secondo i dati diffusi dalla SIOI (Società Italiana di Odontoiatria Infantile), l‘incidenza della carie infantile si aggira intorno al:
- 3% nei piccoli con meno di 2 anni,
- 22% nei bambini di circa 4 anni
- 44% nei ragazzi intorno ai 12 anni.
Cos’è esattamente la carie?
La patologia cariosa è una malattia infettiva a carattere cronico-degenerativo-trasmissibile che interessa i tessuti duri dentali e che può portare alla distruzione degli stessi. Questa patologia è definita multifattoriale.
Quali sono le cause della carie infantile?
La carie – ritenuta una delle patologie croniche più diffuse al mondo – trova la sua origine nella combinazione di più fattori scatenanti tra cui: la flora batterica cariogena, una dieta ricca di zuccheri, uno scarso livello di igiene orale e una predisposizione dell’individuo.
Flora batterica cariogena
Nel cavo orale sono presenti fisiologicamente centinaia di specie microbiche, per lo più commensali. Tra queste vi possono essere i batteri cariogeni, ovvero i batteri responsabili della carie (per esempio lo Streptococcus mutans). Questi batteri si “nutrono” degli zuccheri e carboidrati che residuano sui denti dopo i pasti. Il metabolismo di zuccheri e carboidrati ad opera dei batteri della carie porta alla produzione di sostanze di rifiuto acide in grado di rammollire i tessuti duri del dente.
Una flora batterica ricca di specie cariogene, in presenza degli altri fattori scatenanti, porta ad una più alta probabilità di sviluppare la carie
Dieta ricca di zuccheri
Nel punto precedente abbiamo visto come la fermentazione degli zuccheri e dei carboidrati ad opera dei batteri cariogeni sia determinante nello sviluppo della patologia cariosa. Per questo una dieta ricca di carboidrati e zuccheri aumenta l’incidenza dello sviluppo della carie. In particolare, si è notato che è la frequenza di assunzione, piuttosto che la quantità complessiva, ad incidere sullo sviluppo della patologia.
Igiene orale scarsa
La persistenza prolungata di zuccheri e carboidrati nel cavo orale, per uno scarso livello di igiene orale, rende acido l’ambiente orale e favorisce l’azione dannosa dei batteri responsabili della carie.
Predisposizione dell’individuo
Ci sono individui che possono essere maggiormente esposti al rischio di carie. Ad esempio, per la presenza di difetti genetici dello smalto, che lo rendono più debole, e/o per la presenza di alterazioni della saliva, che svolge un’importante azione protettiva – con i suoi sistemi tampone (regolatori del pH della bocca) – e antimicrobici.
Quali sono le modalità di prevenzione della carie?
Quando si parla di carie, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Esistono diverse modalità attraverso le quali è possibile prevenirla.
Limitare la colonizzazione batterica della bocca dei neonati
Per i bambini al di sotto dei tre anni, il principale veicolo di flora cariogena è la mamma o chi si occupa del neonato.
A questo proposito, in Letteratura si evidenzia l’importanza della cura della bocca della mamma. Le linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva, in particolare, hanno evidenziato che:
“Le gravide che presentano un’alta concentrazione di Streptococcus mutans sono quelle che trasmettono il maggior rischio al nascituro. È noto da tempo che il cavo orale dei bambini alla nascita è sterile, e che successivamente acquisisce dall’ambiente il suo pattern di microrganismi che lentamente dà luogo allo sviluppo e alla maturazione del sistema orale.
È stato dimostrato in base allo studio della mappa genetica e della produzione di peculiari batteriocine da parte di Streptococcus mutans, che i ceppi batterici rinvenuti nella saliva dei bambini sono gli stessi rinvenuti nella saliva delle loro madri. Si è concluso, allora, che la principale fonte di infezione per SM nei bambini è la saliva materna. Esiste, quindi, una correlazione tra le condizioni di igiene e di salute orale nelle madri e lo sviluppo di carie dentali nei figli, ed è anche dimostrato che è possibile controllare e prevenire tale trasmissione da madre a figlio riducendo la concentrazione salivare materna di Streptococcus mutans mediante la somministrazione combinata di fluoro e clorexidina “
Inoltre, è importante interrompere il ciclo di trasmissione della placca batterica cariogena materna a quella infantile, evitando, per esempio, l’utilizzo delle stesse posate o i baci sulla bocca del neonato.
Promuovere l’igiene orale domiciliare
La prevenzione parte da un’attenta igiene orale quotidiana. Fin da neonati il cavo orale necessita di un’accurata detersione. Per questo, dopo ogni poppata o rigurgito del bambino, con l’ausilio di una garza sterile inumidita è necessario pulire delicatamente l’arcata inferiore, quella superiore, le guance e la lingua del neonato. Queste manovre, se eseguite correttamente, permettono di ridurre il livello di flora batterica nel cavo orale. Durante la crescita, le corrette abitudini di igiene orale quotidiana vanno mantenute, incentivate e associate a regolari sedute di igiene professionale.
Promuovere una corretta alimentazione
Per prevenire la carie è importante avere un’alimentazione corretta limitando la quantità di zuccheri presenti nella dieta, ma soprattutto la loro frequenza di assunzione.
L’attenzione deve essere in particolare rivolta agli “zuccheri aggiunti”, ovvero quelli che non sono una componente naturale degli alimenti, ma addizionati dall’industria alimentare per migliorare il sapore e la consistenza di succhi di frutta, bibite o prodotti insospettabili come alimenti preconfezionati e precotti (bastoncini di pesce, crackers, pane per hamburger, prosciutto cotto, sughi e salse). Inoltre, la sera è molto importante evitare le bibite o i ciucci imbevuti di sostanze zuccherate come il miele.
Effettuare visite periodiche dal dentista
Le raccomandazioni del Ministero della Salute consigliano di effettuare la prima visita odontoiatrica tra il 18° e il 24° mese e proseguire con controlli periodici ogni 6/12 mesi. Nonostante questo, si stima però che il 60% dei bambini di 2 anni non sia mai stato dal dentista. Questa tendenza, dunque, fa comprendere la necessità di campagne di prevenzione per diffondere una maggiore educazione odontoiatrica.
Fluoroprofilassi
La costante presenza di adeguate concentrazioni di fluoro nel cavo orale riduce significativamente il rischio di carie. Il fluoro agisce:
- rinforzando la struttura cristallina dello smalto con la formazione di fluoroapatite;
- favorendo la remineralizzazione dello smalto demineralizzato;
- svolgendo un effetto antimicrobico, soprattutto su Streptococcus mutans, così da diminuirne la capacità di adesione ai tessuti orali ed i tempi di moltiplicazione.
La fluoroprofilassiProcedura che prevede l’applicazione topica di fluoro per rafforzare lo smalto e ridurre la formazione della carie. può essere effettuata per via sistemica e per via topica (ovvero con applicazioni di fluoro sul dente). A oggi, l’effetto preventivo ottenuto attraverso la via di somministrazione topica, è considerato più̀ efficace rispetto a quello indotto dalla somministrazione sistemica. Per questo, i mezzi di fluoroprofilassiProcedura che prevede l’applicazione topica di fluoro per rafforzare lo smalto e ridurre la formazione della carie. maggiormente utilizzati sono quelli dati dall’uso di dentifrici, collutori e applicazioni di gel fluorati.
Sigillatura dei solchi e fossette
La sigillatura dei solchi e delle fossette è una metodica di prevenzione della carie conosciuta ed applicata in tutto il mondo ormai da molti decenni. Consiste nella chiusura meccanica delle irregolarità̀ dello smalto dentario, presenti principalmente sulla porzione masticante dei molari, dei premolari e, in alcuni casi, sulla superficie palatale dei denti anteriori. Il fine è quello di impedire la colonizzazione batterica dei solchi e delle fessure.
Dare il buon esempio
È molto importante per i bambini che tutte le pratiche di igiene orale e di prevenzione vengano affiancate dal buon esempio di chi gli sta accanto.
E se la carie ha già colpito alcuni dentini da latte?
Le carie sui denti da latte vanno curate?
Nonostante i denti da latte siano destinati a cadere, sono fondamentali per l’equilibrio e lo sviluppo delle arcate dentali nei bambini. Influiscono sulla crescita delle ossa della bocca e lo sviluppo delle principali funzioni orali , come ad esempio la mastcazione e il linguaggio.
La carie sui denti da latte, se non trattata, può interferire sulla qualità di vita del bambino con complicanze di tipo funzionale ed estetico.
Controlli periodici dal dentista pediatrico possono aiutare ad intercettare problemi sul nascere e motivare i bambini ad una corretta igiene orale.