ll succhiamento del ciuccio o del dito, detto tecnicamente “suzione non nutriva”, è una delle abitudini più frequenti nei bambini. Infatti, interessa il 75-95 % della popolazione in età infantile. Questa abitudine si instaura molto presto, talvolta già in fase prenatale (tra la 17° e la 32° settimana di vita) e incide positivamente sulla regolazione del battito cardiaco, sulla respirazione e sullo scarico di tensione e stress del bambino ma è importante sapere quando è bene togliere il ciuccio per non andare incontro a diverse problematiche.
Quando togliere il ciuccio?
Generalmente, è un’abitudine che tende a scomparire spontaneamente, verso il terzo anno di vita. Se però questo non accade, i bambini potrebbero andare incontro a problematiche diverse.

Ciuccio si o no? Quali sono le problematiche?
I problemi che possono derivare dal succhiamento protratto del ciuccio e del dito sono:
- persistenza della deglutizione infantile, detta anche atipica;
- incompetenza labiale;
- problemi masticatori e fonetici: il bambino che ciuccia è infatti limitato nel comunicare e nell’interagire con gli altri;
- instaurarsi di malocclusioniDeviazione del rapporto tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore rispetto a un'occlusione ideale.: un succhiamento insistente spinge progressivamente la parte superiore della bocca in alto e in avanti, provocando alterazioni severe nello sviluppo di bocca e denti, come, per esempio: morso apertoQuando i denti non entrano in contatto tra loro si struttura “il morso aperto” (open bite). Può essere localizzato a livello degli incisivi (morso aperto anteriore) ed in genere è dovuto all’interposizione della lingua, del ciuccio o del dito tra i denti. morso aperto, palato stretto e aumento della distanza tra i denti superiori e inferiori.
Come si manifestano i segni del ciuccio e del dito?
Il tuo bambino è solito succhiare il dito e/o il ciuccio? Per capire se è tempo di togliere il ciuccio, ti consigliamo di guardare i denti perché potresti notare:
- sporgenza dei denti superiori, detta tecnicamente “overjet aumentato’’;
- denti anteriori spaziati, detti tecnicamente “diastemi interincisivi”;
- denti posteriori dell’arcata superiore che chiudono internamente rispetto all’arcata inferiore, il cosiddetto “morso inverso” e “palato stretto”:
- l’incapacità di chiudere i denti anteriori quando i denti posteriori sono a contatto, ovvero il “morso apertoQuando i denti non entrano in contatto tra loro si struttura “il morso aperto” (open bite). Può essere localizzato a livello degli incisivi (morso aperto anteriore) ed in genere è dovuto all’interposizione della lingua, del ciuccio o del dito tra i denti. morso aperto anteriore”.
Guardare il viso perché potrebbe avere:
- i denti superiori sporgenti nel sorriso, quella che tecnicamente viene chiamata “protrusione incisale”
- un’interposizione del labbro inferiore tra le arcate dentali a riposo; più semplicemente, quando i denti superiori risultano molto sporgenti, il labbro inferiore tende a posizionarglisi dietro, causando il classico aspetto di “denti da coniglietto”;
- difficoltà a tenere chiuse le labbra a riposo, la cosiddetta “incompetenza labiale”; infatti, quando i denti superiori sono molto sporgenti, il bimbo potrebbe non chiudere correttamente le labbra;
- difficoltà di deglutizione, quando il bambino fatica a ingoiare e deve aiutarsi contraendo i muscoli del viso.
Ascoltarlo mentre parla perché potrebbe avere un difetto di pronuncia, per esempio quello della S, causato dalla presenza di un morso apertoQuando i denti non entrano in contatto tra loro si struttura “il morso aperto” (open bite). Può essere localizzato a livello degli incisivi (morso aperto anteriore) ed in genere è dovuto all’interposizione della lingua, del ciuccio o del dito tra i denti. morso aperto o di denti superiori eccessivamente inclinati.
Cosa fare quando non si riesce togliere il ciuccio?
Il Ministero della Salute raccomanda di ridurre la suzione non nutritiva a partire dai 2 anni, sospendendola entro i 3, così da limitare l’insorgere di alterazioni nello sviluppo della bocca. Se questa abitudine “viziata” viene abbandonata prima che spuntino i denti permanentiÈ il dente definitivo che sostituisce il dente da latte., molti dei problemi andranno incontro a una risoluzione spontanea.
Diversamente, per ridurre il succhiamento e riuscire così a togliere il ciuccio, è possibile:
- rendere consapevole il bambino, spiegandogli perché è opportuno abbandonare questa abitudine;
- rinforzare positivamente gli sforzi del bambino nel cercare di controllare il succhiamento, premiandolo, quindi, quando non succhia;
- ridurre la gradevolezza del succhiamento, mettendo, per esempio, uno smalto amaro sul dito , praticando un forellino sul ciuccio o offrendo un succhiotto più piccolo del normale.
Quando il succhiamento del dito o del ciuccio si protrae per molti anni è opportuno consultare un ortodontista.
Qual è il compito dell’ortodontista?
Un controllo dall’ortodontista può aiutare a identificare eventuali problematiche di sviluppo della bocca e dei denti.
Quando il bambino non riesce a interrompere in tempo l’abitudine al succhiamento, può rivelarsi necessaria una terapia ortodontica tramite un apparecchio, tale terapia però è consigliabile dopo aver sospeso l’abitudine viziataAttività che, reiterate nel tempo, diventano vere e proprie abitudini che portano allo sviluppo di malocclusioni. Sono, ad esempio, il succhiamento del dito o del ciuccio e la respirazione orale.. Perché? L’azione dell’apparecchio ortodontico potrebbe essere ostacolata o ridotta dalla spinta del ciuccio e/o del dito.
Quali sono le principali terapie ortodontiche?
- Palato stretto: tra i 7 e i 10 anni, può essere corretto con un espansore palatale, ovvero un apparecchio di allargamento del palato, che migliora sia la masticazione che la qualità della respirazione nasale.
- Denti in fuori: tra gli 8 e i 12 anni, è possibile utilizzare dei presidi che riportano i denti dell’arcata superiore all’interno della bocca, migliorando la chiusura delle labbra, l’armonia del sorriso e, infine, riducendo il pericolo di traumi dentali.
- Morso apertoQuando i denti non entrano in contatto tra loro si struttura “il morso aperto” (open bite). Può essere localizzato a livello degli incisivi (morso aperto anteriore) ed in genere è dovuto all’interposizione della lingua, del ciuccio o del dito tra i denti. morso aperto: tra i 7 e i 10 anni, può essere corretto con apparecchi che portano i denti superiori a toccare quelli inferiori, migliorando la masticazione e gettando le basi per una migliore funzione della deglutizione.
È molto importante che l’approccio del genitore, del pediatra, dell’ortodontista e del logopedista sia molto sereno nei confronti del bambino che presenta questa abitudine viziataAttività che, reiterate nel tempo, diventano vere e proprie abitudini che portano allo sviluppo di malocclusioni. Sono, ad esempio, il succhiamento del dito o del ciuccio e la respirazione orale. che persiste oltre i 3 anni. Per cercare di eliminare questo vizio, è inutile e dannoso imporre al piccolo di smettere prepotentemente: questo atteggiamento accrescerebbe solo il suo bisogno di consolazione.
Per esempio, uno stratagemma fantasioso e indolore potrebbe essere quello della fatina del ciuccio: appoggiate tutti i ciucci con un bel fiocco colorato sul davanzale della finestra o sul balcone e provate a dire a vostro figlio che di notte arriverà la fatina a prenderli per portarli ai bimbi più piccoli che ne hanno veramente bisogno.
Leggi anche: